Ciascuno di noi può avere una “second life”: una vita parallela su internet; un mondo parallelo a quello reale di cui essere protagonisti. E’ questa l’ultima iniziativa della rete creata dalla società Linden Lab conosciuta con il nome di second life, un mondo virtuale tridimensionale on line che ospita più di 5 milioni di utenti registrati in tutto il mondo, con una crescita di 20-30 mila nuovi iscritti ogni giorno. Per entrare a far parte di second life basta scaricare il software dal sito ufficiale (www.secondlife.com), registrarsi gratuitamente, adottare o, per i più esperti, creare un proprio avatar (cioè il personaggio che rifletterà se stessi su Second Life, del quale è possibile scegliere dal vestito, ai tratti, alla gestualità…), e si diventa membri della comunità virtuale. Ma Second life non è solo un insieme di personaggi che interagiscono in chat; è anche posti da visitare, case, terre e intere isole che si possono acquistare diventando residenti e magari promotori di vere e proprie attività produttive, generando ricchezza reale. Insomma...Second Life è in tutto e per tutto una seconda realtà...o quasi! Sul web infatti si lavora e si guadagna per il proprio lavoro, si incontra gente, ci si può addirittura sposare, ma....non si muore...e questo “fa certamente la differenza”. Non possiamo, come psicologi, ignorare una realtà che sembra ormai destinata a crescere progressivamente e a coinvolgere una popolazione sempre più numerosa, e non possiamo più evitare di chiederci qual’è e quale sarà l’impatto da un punto di vista psicologico che il fenomeno avrà e sta già avendo su milioni di persone. A tale scopo abbiamo deciso di dedicare quetso spazio di riflessione proprio a Second Life, agli aspetti positivi e negativi, alle opportunità che offre e ai rischi che comporta l’appartenere a questa giovane comunità virtuale. Questo spazio è aperto a tutti coloro che vogliono scrivere articoli o condividere esperienze personali su Second Life. |
|