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Il disturbo borderline: Rappresenta uno dei disturbi più complessi da trattare. Fa parte dei disturbi di personalità del gruppo B, insieme con il Narcisista, l’Antisociale e l’Istrionico. L’emozione di fondo è la Rabbia. Le altre caratteristiche fondamentali sono l’impulsività e il passaggio all’atto. Il disturbo si manifesta con l’instabilità delle relazioni, dell’umore e dell’immagine di sè, e una emotività esagerata. Le situazioni di forte stress possono innescare reazioni psicotiche. Spesso è associato alla presenza di disturbi affettivi, depressivi, dissociativi e del pensiero; all’abuso di sostanze, ai disturbi alimentari e d’ansia. La storia interpersonale è caratterizzata dalla instabilità delle relazioni affettive, dal desiderio continuo di protezione e paura di abbandono. L’impulsività che di solito contraddistingue questo disturbo è spesso causa di atti di autolesionismo. La vita relazionale è caotica. La storia familiare del paziente borderline rivela di frequente la presenza di uno stile relazionale caotico, caratterizzato da trascuratezza, abbandono, e svalutazione mista a idealizzazione. Il messaggio proveniente dalla famiglia era che l’autonomia è un male, mentre sofferenza e dipendenza vanno bene, pertanto ogni passo verso l’autonomia può determinare degli autoattacchi. L’obiettivo del B. nel farsi male è quello di “pacificarsi con l’aggressore”. Nell’intervento il terapeuta dovrà concentrare l’attenzione sull’alleanza per favorire la collaborazione; sostenere i successi, evitare critiche e monitorare costantemente i progressi fatti, considerando la tendenza del paziente a boicottarsi, ossia a “tornare indietro” subito dopo aver raggiunto dei risultati. E’ inoltre fondamentale l’attenzione al rispetto delle regole del setting da parte del paziente, considerando la sua tendenza ad ignorare le regole e a svalutare la terapia. Di solito il rischio di abbandono della terapia è particolarmente alto. La diagnosi secondo i criteri del DSMIV-TR: Un quadro pervasivo di instabilità nelle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e degli affetti rivela una marcata impulsività a partire dall’inizio dell’età adulta fino al presente in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi: 1)Tentativi frenetici di evitare un abbandono reale o immaginato. Nota: non include il comportamento suicida o autolesivo che rientra nel criterio 5. 2)Un quadro di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate da un alternarsi tra i due poli estremi dell’idealizzazione e della svalutazione. 3)Disturbi di identità: un’immagine di sé o senso di sé marcatamente e persistentemente instabile. 4)Impulsività in almeno due aree, che possono arrecare danni a se stessi (come spese, sesso, uso di sostanze, guida incauta, abbuffate). Nota: non include il comportamento suicida o autolesivo che rientra nel criterio 5. 5)Comportamento suicida ricorrente: gesti, minacce o comportamento autolesionista. 6)Instabilità affettiva, dovuta ad una marcata reattività dell’umore (come disforia episodica intensa, irritabilità o ansia, che dura di solito alcune ore e solo raramente più di qualche giorno). 7)Sensazione cronica di vuoto. 8)Rabbia inappropriata, intensa, o difficoltà di controllarla (come manifestazioni frequenti di temperamento, rabbia costante, lotte fisiche ricorrenti). 9)Ideazione paranoide , legata allo stress, o gravi sintomi dissociativi. Diagnosi Differenziale: A differenza degli individui con disturbo paranoide, schizoide o narcisistico, il Borderline sta bene in autonomia anche per lunghi periodi. |
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