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 SPAZIO   PSI

 Studio di Psicologia e
 Psicoterapia - Roma

 Dott.ssa Ida Lopiano e
 dott. Arturo Mona,
 psicologi - psicoterapeuti

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Il disturbo schizoide:

Fa parte dei disturbi di personalità del gruppo A.
Si manifesta con il distacco dalle relazioni sociali ed una gamma ristretta di espressioni emotive.
Presenta due caratteristiche principali: il distacco sociale e la piattezza emotiva.
Può essere produttivo in occupazioni che consentono di svolgere un lavoro solitario e spesso svolge lavori semplici che sono al di sotto delle sue possibilità; considera se stesso come un osservatore della propria vita: si ritiene solitario e autosufficiente.
Dal punto di vista interpersonale lo schizoide non desidera le relazioni sociali, nè i rapporti di intimità, tuttavia è estremamente sensibile a critiche e disapprovazione espressa dagli altri, sebbene sembri apparentemente indifferente ad esse. Sceglie di solito attività solitarie, che non implicano il contatto con gli altri. Prova poco o nessun piacere nelle attività, non ha in genere amici intimi o confidenti.
Di solito soddisfa le aspettative rispetto ai ruoli sociali (può ad esempio essere efficiente nel lavoro, soprattutto se viene svolto in maniera solitaria). Nelle relazioni di coppia presenta di solito difficoltà a sviluppare l’intimità.
Ha uno stile cognitivo caratterizzato da imprecisione e povertà di pensiero e ha una “percezione esplorativa difettosa”. Non percepisce le componenti affettive e non reagisce emotivamente agli stimoli, anche se è consapevole che gli altri hanno reazioni diverse da lui.
Dal punto di vista del comportamento, sono apatici, inespressivi e lenti e hanno un modo di parlare monotono. Hanno scarse abilità sociali.
Rispetto alla storia familiare questi pazienti riportano spesso di essere stati poco stimolati dai genitori: trascorrevano molto tempo in solitudine; i loro giochi si svolgevano in maniera solitaria piuttosto che in compagnia di altri.
Disturbi associati: Tendono ad avere pochi disturbi sull’Asse I.
Possono comunque deprimersi per il fatto di percepirsi diversi dagli altri, o perché si stancano di “osservare dall’esterno”, o infine per la loro convinzione che la vita è insignificante e priva di interessi.
Possono sviluppare, inoltre, disturbi
d’ansia quando le situazioni richiedono un’interazione sociale.
Possono andare incontro alla depersonalizzazione a causa dell’isolamento sociale o a brevi episodi psicotici.
L’intervento: In genere questi pazienti vanno in terapia per i disturbi sull’Asse I e non sono motivati a cambiare le proprie caratteristiche di personalità. Quando arrivano in terapia, appaiono spesso freddi, distanti, e mostrano emozioni minime; parlano poco, evitano il contatto oculare e mostrano disagio. Riferiscono inoltre di non avere amici stretti e non mostrano desiderio di avere esperienze sessuali.
Inizialmente è importante prendere in considerazione i problemi che hanno condotto il paziente in terapia, poi (sempre che con il sollievo dai sintomi il paziente non abbandoni la terapia), l’obiettivo del trattamento sarà l’intensificazione dell’interazione sociale.
Inizialmente, il senso di collegamento con il sociale può derivare dalla relazione terapeutica.
Il paziente e il terapeuta possono esaminare i vantaggi e gli svantaggi dell’isolamento, in modo da motivare il paziente alla comunicazione sociale.
Con questi pazienti è molto utile la terapia di gruppo.
Come strategia generale, è utile che il terapeuta faccia delle domande che aiutino il paz. a soffermarsi sui dettagli emozionali.
Al termine del trattamento, è utile rivedere il paziente con delle sedute di sostegno che possono essere intensificate se il paziente mostra di essere ricaduto in uno stile di vita isolato. 
Il terapeuta, nella relazione con questi pazienti, può avere dei problemi, a causa della loro insensibilità e inabilità sociale. E’ importante, comunque, che mantenga un atteggiamento caldo ed empatico, malgrado la scarsa attenzione che il paziente riserva alla relazione

La diagnosi secondo i criteri del DSMIV-TR:
Una modalità pervasiva di distacco dalle relazioni sociali e una gamma ridotta di espressioni emotive in contesti interpersonali che iniziano nella prima età adulta e sono presenti in una varietà di contesti, come indicato da quattro o più dei seguenti elementi.
1- assenza di desiderio e di piacere per le relazioni sociali,incluse quelle familiari
2- tendenza  ascegliere attività solitarie
3- Mancanza o poco interesse per le esperienze sessuali
4- mancanza di  piacere inelle attività
5- Mancanza di amici stretti
6- indifferenza verso lodi o critiche degli altri
7- freddezza emotiva, distacco o affettività appiattita

Diagnosi differenziale:
Va fatta con il dist. Evitante e con quello schizotipico
Principale differenza fra evitante e schizoide: l’evitante mostra desiderio di avere relazioni sociali ma teme la critica e la disapprovazione
Principali differenze fra schizoide e schizotipico: lo schizotipico ha un modo di parlare e un comportamento strano e riferisce cognizioni particolari. Lo schizotipico vive isolato per la sua ansia sociale e per il senso di inadeguatezza che sente

Disturbo Schizoide

Disturbo Schizotipico

Disturbo Evitante

Distacco e isolamento

Distacco e isolamento

Distacco e isolamento

Non hanno percezioni distorte o idee insolite

Percezioni, pensieri e comportamenti eccentrici

Non hanno percezioni distorte o idee insolite

Non sentono la necessità del contatto sociale (distacco passivo)

Ricercano il contatto interpersonale ma lo temono

Vogliono essere socialmente coinvolti a patto di essere sicuri di piacer

Ida Lopiano © 2007