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Non è un disturbo ma si manifesta all’interno di specifici disturbi (Disturbo di panico con o senza agorafobia).
Cosa sono: gli attacchi di panico sono periodi brevi ma molto intensi di ansia acuta, paura o disagio, che si sviluppano all'improvviso e rapidamente terminano. La sensazione vissuta è spesso quella del terrore di non riuscire a riprendere il controllo del proprio corpo, di stare per morire, o di stare impazzendo. Una volta sperimentato il primo attacco, il soggetto attiva una particolare attenzione ai segni premonitori di un episodio successivo, e in questo stato attiva l’ansia. Si attiva così un circolo vizioso: l'anticipazione dell'ansia genera ansia - lo stato di ansia conduce alle sensazioni di panico.
I sintomi: sudorazione; tremori fini o grandi scosse; dispnea o sensazione di soffocamento; sensazione di asfissia; dolore o fastidio al petto; nausea o disturbi addominali; sensazioni di sbandamento, di instabilità, testa leggera o di svenimento; derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi); paura di perdere il controllo o di impazzire; paura di morire; paraestesie (sensazioni di torpore o di formicolio).
Le conseguenze: Chi soffre di Attacchi di Panico (o di disturbo di panico con o senza Agorafobia), può incontrare notevoli difficoltà nel mondo del lavoro, come in ambito scolastico e nel contesto delle relazioni familiari o di coppia. In ambito lavorativo alcune tra le più frequenti difficoltà riportate da chi soffre di attacchi di panico riguardano in primo luogo il raggiungere il posto di lavoro, considerando l’ansia che spesso si è costretti ad affrontare nel prendere mezzi pubblici, o anche la propria auto, soprattutto di fronte al pensiero di rimanere “intrappolati” nel traffico con il timore di “sentirsi male” e non poter chiedere aiuto. Le difficoltà possono inoltre riguardare il doversi misurare con le prestazioni richieste o il rapporto con i colleghi e datore di lavoro, soprattutto considerando come la presenza di un attacco o anche la paura preventiva di esso, possono generare stress e determinare il calo delle presatzioni stesse. Persino i tentativi messi in atto dall’individuo per nascondere gli eventuali attacchi di panico di fronte agli altri possono rappresentare di per sè una fonte di stress e ansia. In tali condizioni diventa estremamente difficile affrontare serenamente il mondo del lavoro. In ambito scolastico, in genere, gli attacchi di panico si manifestano più frequentemente durante il periodo universitario, soprattutto quando già durante le scuole superiori o inferiori la persona comincia a presentare alcuni sintomi di ansia, che possono essere associati alla prestazione scolastica, o semplicemente alla difficoltà di affrontare il mondo esterno (rispetto ai luoghi familiari) con sufficiente fiducia in sè stessi. Riguardo al contesto relazionale, la presenza di una persona con tali sintomi spesso determina notevole disagio sia per i familiari che per il partner. Il contesto relazionale si riorganizza attorno ai “sintomi” di chi soffre del disturbo: spesso le famiglie o i partner si adattano alla situazione tanto da cambiare completamente le proprie abitudini di vita nel tentativo di offrire aiuto e assistenza alla persona che presenta gli attacchi di panico.
Come si interviene: Per poter iniziare un adeguato trattamento ò in primo luogo necessario effettuare una indagine accurata dei sintomi finalizzata alla elaborazione di una valutazione psicodiagnostica.e all’orientamento psicoterapeutico. Nei casi più gravi una visita psichiatrica può essere necessaria per l’impostazione di una terapia farmacologica.
La diagnosi: L’attacco di panico si manifesta con un periodo preciso di paura e disagio intensi, durante il quale si presentano improvvisamente almeno 4 dei seguenti sintomi e raggiungono il picco in 10 minuti: - palpitazioni, tachicardia - sudorazione eccessiva - tremori, scosse - sensazione di asfissia - dispnea o sensazione di soffocamento - dolore, fastidio al petto - nausea o disturbi addominali - paura di impazzire, di perdere il controllo - paura di morire - parestesie (sensazione di torpore, formicolio) - vampate di calore, brividi - sensazioni di sbandamento, instabilità, svenimento - derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (sensazione di essere distaccati da se stessi). |
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